domenica 3 gennaio 2016

La discarica vicino Villa Adriana, a Tivoli

Il 2015 si chiude con una notizia, l'ennesima, che mai avremmo voluto sentire, non di certo chi ha mai visto la splendida Villa Adriana a Tivoli, che Adriano, appunto, volle costruire  tra il 118 e 138 d.C. edal 1999 partimonio UNESCO.
La minaccia è ancora una volta una discarica.
Eppure non era un argomento nuovo visto che nel lontano 2012 ne aveva parlato già il Corriere (immagine sotto).


A quanto pare però, sembra che il Comune di Tivoli si sia attivato per ripulire la zona a partire dalla  prima metà di gennaio 2016, almeno così dicono.

venerdì 3 maggio 2013

Raccolta differenziata: un bene comune

L'immondizia invade le strade, mentre già da maggio, aumenterà la tassa per lo smaltimento dei rifiuti, una stangata che va dal 25% per le famiglie, fino ad un 300% per le attività commerciali.

In molte città la differenziata stenta a partire e le discariche ormai sono dietro ogni angolo. Ogni cittadino DEVE capire che l'immondizia differenziata è un bene comune per l'intera popolazione. Con un piccolo sacrificio possiamo ottenere posti di lavoro per il riciclaggio materiali inquinanti e non, quindi tanta più salute e benessere.

Riflettiamo e diamoci da fare.

mercoledì 21 novembre 2012

Il ciclo dei rifiuti in Italia: storia di un ritardo abissale

Il ciclo dei rifiuti in Italia è ben distante dai principi sanciti dall'Unione Europea. Secondo le prassi comunitarie, infatti, solo una minima parte dei rifiuti dovrebbe finire in discarica, oppure essere bruciato negli inceneritori.

Più nel dettaglio, dei rifiuti urbani prodotti in condizioni normali

- si può risparmiare un 10% se si adottano procedure di riduzione e prevenzione nello spreco dei materiali, in primo luogo legati agli imballaggi,

- un 60/70%, essendo composto di materiali quali carta, metalli, plastica, vetro, può essere completamente riciclato,

- un 12%, essendo composto da materiali di scarta alimentari, può essere utilizzato per il compostaggio, che poi costituisce un ottimo concime agricolo,

- un 18% può essere facilmente trasformato in materiale da utilizzare nel settore edile, oppure come combustibile nelle centrali o negli inceneritori.

Da questi calcoli emerge chiaramente come la percentuale che deve essere stoccata nelle discariche è veramente minima e può arrivare al massimo a sfiorare il 10% dei rifiuti complessivamente prodotti.

In Italia, invece, i dati del Ministero dell'Ambiente mostrano come confluiscano nelle 211 discariche operative sul territorio circa 15 milioni di tonnellate di rifiuti, pari a quasi la metà del totale.

L'aspetto paradossale che prassi di questo tipo sono estremamente costose per le casse pubbliche e nocive per l'ambiente, ma allo stesso tempo costituiscono delle immense occasioni perse per l'economia interna. Recuperare i materiali darebbe un vantaggio economico notevole, che invece oggigiorno va per lo più perso.

Immagine tratta da bis-consulting.blogspot.it


giovedì 8 novembre 2012

Nei rifiuti elettrici si trova l'oro... purtroppo!

La grande diffusione dell'elettronica di consumo è sicuramente un vantaggio per la nostra società moderna in quanto permette di fare cose che in passato erano impensabili. Allo stesso tempo, però, questi prodotti diventano velocemente obsoleti e devono essere sostituiti con una certa frequenza. I materiali di cui sono generalmente costituiti questi prodotti sono però altamente inquinanti e devono quindi essere smaltiti in modo corretto per non arrecare danno all'ambiente. Il problema però che i rifiuti elettrici ed elettronici, anche detti Raee, contengono anche materiali preziosi, come oro e argento.

Si stima che circa il 7,7% della produzione di oro mondiale, cioè 320 tonnellate, è finita nei prodotti elettronici. Molto più alto è poi l'utilizzo dell'argento, con circa 7.500 tonnellate. Per recuperare queste preziose materie prime purtroppo i canali "non ufficiali" non hanno scrupoli di bruciare o sminuzzare i Raee senza nessuna attenzione per l'inquinamento che questa attività producono. I paesi emergenti, e in particolare la Cina, sono tra quelli che spiccano tra queste attività. L'Unep, il programma ambientale delle Nazione Unite, stima che dei computer smaltiti in europa circa il 13% finisce negli inceneritori, il 33% venga smaltito correttamente e il restante 54% finisca in Cina.

Immagine tratta da www.greenme.it

lunedì 29 ottobre 2012

Oltre il danno anche la beffa: l'Italia paga due volte il conto delle discariche abusive

Le molte discariche abusive presenti sul territorio nazionale (si veda il post del 30 agosto 2008, con la mappa interattiva), oltre a continuare a produrre danni sul territorio e sulla salute dei cittadini, rischiano di provocare un ulteriore danno economico al paese.

L'Italia rischia infatti una multa dall'Europa per non aver bonificato i siti abusivi sparsi su tutto il territorio. Nello specifico ci sono 255 discariche abusive, di cui 51 in Campania (una di queste si trova a Casoria. Nel video sottostante si vedono le esalazioni tossiche che vengono prodotte), 43 in Calabria, 37 in Abruzzo, 32 nel Lazio, 24 in Sicilia e 15 in Puglia.

Per questo scempio del territorio la richiesta avanzata dalla Commissione Europea alla Corte di Giustizia è quella di sanzionare l'Italia con 56 milioni di euro, più 250 mila euro al giorno finché queste discariche non verranno bonificate.