mercoledì 5 ottobre 2011

I peggiori comuni capoluogo di provincia nella differenziazione dei rifiuti


Se ieri abbiamo visto quali sono i migliori comuni capoluogo di provincia in termini di differenziazione dei rifiuti passiamo oggi invece a considerare la coda della classifica.

Sempre sulla base dei dati dell’Istat relativi al 2010 si può osservare che il peggior comune in Italia nella raccolta differenziata è Enna. Quasi incredibile la percentuale di differenziata raccolta nel comune siciliano: appena l’1,2% dei rifiuti urbani.

A seguire, ci sono altri 4 comuni della Sicilia: Siracusa (3%), Messina (5,3%), Catania (6,8%) e Palermo (7,7%), per poi non dimenticare che tra i 10 peggiori comuni italiani c’è anche Agrigento. Il disastro nella gestione dei rifiuti nella regione siciliana appare quindi evidente.

Sconforta poi notare che i peggiori comuni sono tutti del Mezzogiorno d’Italia. Nel post di ieri avevamo invece visto che le eccellenze sono possibili, nel campo della raccolta differenziata, anche in questa area del paese. Quindi una buona politica della gestione dei rifiuti è possibile anche nel Sud, bisogna solo che la classe politica si impegni su questa strada affinchè anche la popolazione faccia la sua parte.

Passando ad esaminare le variazioni nel tempo della raccolta differenziata, si rileva che dal 2000 al 2010 il comune che è fatto peggio è ancora una volta Enna. Nel 2000, infatti, la percentuale di differenziata era dell’1,3%, ha toccato una punta del 9,7% nel 2007 e poi è regredita all’1,2% nel 2010. Pochi sforzi nell’incrementare la raccolta differenziata sono poi stati fatti da Messina, Palermo, Foggia e Siracusa, con variazioni comprese tra l’1 e il 3 punti percentuali.

Anche alcuni comuni del Centro e del Nord, comunque, hanno avuto dinamiche di incremento della differenziata molto modeste. Nello specifico, Brescia, Viterbo, Savona e Macerata hanno aumentato la differenziata di appena 4/5 punti percentuali nell’ultimo decennio.

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