giovedì 25 novembre 2010

Amianto: un killer che uccide lentamente

L’amianto è forse uno dei minerali più tristemente noti per la sua nocività. Se infatti in natura questo minerale è abbondantemente presente, le sue ottime qualità di coibentazione di edifici e apparecchiature ne hanno spinto una diffusa applicazione industriale, soprattutto negli anni ’80.

In particolare, l’idea di mescolarlo con il cemento, dando vita al tristemente noto Eternit, e utilizzarlo nell’edilizia residenziale ha trasformato l’amianto in un’arma letale ad azione lenta.
Gli studi effettuati in materia hanno dimostrato come non esista una soglia di rischio: in altri termini basta respirare anche una sola fibra di amianto e a distanza di molti anni possono insorgere patologie particolarmente gravi e soprattutto mortali.

Proprio per tale motivo l’amianto deve essere rimosso in tutti i luoghi e materiali in cui è stato utilizzato, anche in minima parte, e trattato con oculatezza e competenza in discariche ben organizzate per questa attività. Accade però troppo spesso che per motivazioni economiche i materiali a base di amianto vengano trattati come rifiuti comuni e gettati nelle normali discariche.

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