Torniamo ad esaminare il tema della produzione di rifiuti concentrandoci in questo caso sui dati relativi ai singoli comuni capoluogo di provincia.
Dai dati Istat si vede che c’è una forte dispersione tra i vari comuni. Se infatti il dato medio italiano è di circa 600 kg di rifiuti per abitante, ci sono comuni che fanno molto peggio. Olbia è la peggiore della lista, con quasi il doppio della media dei rifiuti prodotti. Segue poi Massa con circa 890 kg di rifiuti, Rimini (880), Forlì (850) e Pisa (840).
Ad eccezione di Olbia, si nota che in cima alla classifica ci sono per la prevalenza comuni della Toscana e dell’Emilia Romagna, cioè di regioni che da un lato hanno avviato una efficiente gestione integrata del ciclo dei rifiuti, però dall’altro, forse proprio perché forti di questa efficienza, non sembrerebbero molto sensibili al tema della riduzione nella produzione di rifiuti.
Il comune più virtuoso nella gestione dei rifiuti è Lanusei, con appena 320 kg di rifiuti. Subito dopo si trova un altro comune sardo, Villacidro, con 370 kg. Tra i virtuosi ci sono poi anche Belluno (400), Nuoro (430) e Potenza (440). La Sardegna spicca quindi per il primato di avere tra i comuni tra più virtuosi nella produzione di immondizia, primato che però è “sporcato” (termine usato non fu più idoneo) dall’avere anche lo scettro del comune che ne produce di più.
Tra le grandi città quella che fa meglio è Milano (540), seguita da vicino da Torino e Genova (550). Roma e Firenze sono invece quelle che fanno peggio, con rispettivamente 670 e 690 kg di spazzatura prodotte per abitante.
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